Sabato 20 Maggio alcuni bambini dell'ACR hanno il loro primo Sacramento del Perdono (Confessione).
Ripercorriamo insieme il loro cammino! Schematicamente, è stato costituito da una introduzione sul concetto di peccato (=mancare il bersaglio), 8 incontri riguardanti i comandamenti (collegati ognuno a una virtù/una azione/un "importanza di" un certo atteggiamento e un brano del vangelo (ringraziare, riposare, avere pazienza, darsi da fare per migliorare il mondo, di dire di no/avere coraggio/non scoraggiarsi, di condividere, di desiderare), un incontro più "contenutistico" sotto forma di gioco, un incontro con un testimone/ospite sul sacramento, oltre al ritiro del giorno della prima confessione con ulteriori spunti evangelici e indicazioni pratiche.
(ogni punto un incontro)
- Nel primo incontro abbiamo, tramite un breve gioco iniziale (lanciare una pallina in un cesto), introdotto la definizione di peccato come “mancare il bersaglio”, e di come il Signore sia pronto a perdonare ogni “sbaglio”, specialmente nel sacramento della Confessione, per imparare a “far centro” nella vita. Abbiamo anche discusso delle difficoltà emotive, ma anche della necessità e della bellezza del perdonarsi a vicenda: ricevendo il perdono (da Dio e dal prossimo) impariamo ad amare. L’incontro si è concluso con la lettura di un brano del vangelo (Mt 5,43-48) e una preghiera silenziosa di perdono nei confronti di chi ci ha fatto del male.
Negli incontri successivi siamo passati in rassegna ai vari comandamenti, in modo da aiutarli a far sempre più “centro” nella loro vita.
- Abbiamo illustrato i primi due comandamenti con un piccolo gioco, in cui bisognava trovare un oggetto dicendo “per favore” e “grazie”. Questo ha introdotto una discussione sull’importanza di fare e ricevere doni e di ringraziare.
A partire dall’esperienza dei ragazzi del fare e ricevere doni, del ringraziare e dell’essere ringraziati, siamo quindi passati a scoprire come sia Dio la fonte di tutti i doni, e che quindi sia logico e bello ringraziare Lui per tutto (primo comandamento) e parlarne bene (secondo comandamento).
Tra i doni di Dio abbiamo anche scoperto come i sacramenti siano doni per “essere più bravi”. In particolare la confessione, dono che ci fa fare esperienza della bellezza di essere perdonati. Hanno anche scoperto che si può ricevere tutte le volte che serve.
Per concludere, nel momento di preghiera abbiamo letto un brano del Vangelo sull’importanza di ringraziare (Lc 17,11-19). Abbiamo detto ognuno qualcosa per cui ringraziare. E pregato per i malati (compresi i malati di influenza 🤒).
Infine abbiamo dato un foglietto con un impegno per i giorni che ci separano da qui all'incontro successivo Febbraio. È stato un semplice esame di coscienza da fare alla sera, sempre sul tema del ringraziamento, con l'intento di coinvolgere anche i genitori, e di far sì che l'ACR non si riduca al solo incontro. - Abbiamo introdotto il III comandamento (“ricordati di santificare le feste”) tramite un’attività … riposante: ci siamo dati un minuto per riposare seduti in cerchio. Abbiamo ripetuto “l’attività” con un'educatore che faceva aria alle persone con un ventaglio, e poi un’ultima volta con tutti assieme che ci facevamo aria. Questo per introdurre una condivisione sul “riposare”: come ci si riposa di solito, a casa, a scuola, in acr, in chiesa, con gli amici?
Tutto questo per introdurre il concetto che il vero riposo non è un’attività che quasi mai si fa da soli, o che si può fare a scapito di altri che non si riposano. Il punto d’arrivo è stato scoprire come la Santa Messa sia un incontro con Gesù che ci fa riposare nel suo amore, e ci dà l’occasione di amarci a vicenda (es. Nei servizi che si svolgono durante la Messa: il coro, i ministranti, ecc.). Incontro e occasione che sono introvabili altrove, da cui il comandamento, che dice di rendere bello (santificare) le feste.
Alla fine, lettura di Gv 13,1-9;12-17* e recita atto di dolore. Infine abbiamo dato un nuovo esame di coscienza e un salvadanaio per la Quaresima. - Ieri dopo un veloce gioco di carte (un gioco di pura fortuna in cui ci vuole un po’ di pazienza per vincere) abbiamo parlato di cosa ci fa perdere la pazienza e come possiamo .. recuperarla e vivere bene con gli altri nonostante queste difficoltà.
Questo ci ha portato a parlare di come Dio abbia molta pazienza, e che mai si stanca di perdonare. Questo lo si sperimenta anche nel sacramento della confessione, dove all’ammissione delle colpe non segue una punizione ma l’assoluzione.
Durante la discussione abbiamo letto il passo del buon ladrone (Lc 23,39-43) e alla fine la prima parte della parabola del figlio prodigo/padre misericordioso (Lc 15,11-24)
Essendo il focus del IV comandamento sulle relazioni familiari, per questa settimana non abbiamo consegnato un foglietto, bensì abbiamo preso un impegno nei confronti dei genitori. - Incontro successivo con l’aiuto di un gruppo di immagini da dividere in due gruppi, uno con gente che costruiva un mondo migliore e un’altro con gente che .. non costruiva il mondo migliore, abbiamo riflettuto su come non basta “non uccidere” con parole, azioni, ecc. ma bisogna anche metterci del proprio per far vivere le persone, le relazioni ecc. Non si può non scegliere, bisogna scegliere di costruire un mondo migliore.
A questo proposito, il brano di vangelo che abbiamo letto alla fine è stato quello di ponzio pilato (Mt 27, 11-26) - Scorso sabato abbiamo visto e commentato questo video: https://youtu.be/4MN-rxTONfQ (Fino a 3:08)
Abbiamo parlato (prendendo spunto dal video) di come non basti dire cose belle, ma è importante che i fatti seguano le parole. Per fare questo molto spesso serve coraggio (come i bimbi del video che hanno detto no).
Abbiamo poi parlato di come si possa avere coraggio (es: avendo le idee chiare, da cui l’importanza dell’esame di coscienza), e di come il Signore ci aiuti ad avere il coraggio di dire e fare cose belle (quindi di comportarci in modo limpido, “puro”). Ad esempio nella preghiera, ascoltando la sua parola, di nuovo nell’esame di coscienza, e nel sacramento della confessione, dove anche se abbiamo sbagliato ci accoglie, perché anche se sbagliamo, non per questo dobbiamo…scoraggiarci.
Abbiamo anche scoperto che…qualcuno aveva già visto il video (a scuola, in occasione del 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne).
Come vangelo abbiamo letto Gesù tradito da Giuda (con un bacio…”impuro” e codardo) - Nell'incontro successivo siamo partiti da un’attività/gioco in cui ognuno ha ricevuto dei “soldi” (gli “acierrini”), che sono stati distribuiti a tutti, ma in modo diseguale (alcuni ne avevano di più, altri di meno). Con quei “soldi” si potevano comprare varie “cose” dalle cose più semplici quali pizze, focacce, libri, a console per videogiochi, macchine, case (tutti pezzi di carta con immagini).
I soldi potevano comprare tutto, ma il fatto che erano distribuiti non equamente (e soprattutto, il fatto che ognuno ha “giocato per se”) ha fatto sì che molte cose sono rimaste non comprate, mentre molti soldi non sono stati utilizzati, e diversi hanno potuto comprare poco.
Da questa attività siamo passati a riflettere che anche il mondo è così: se si condividono le cose, tutti possono godere di tutto, e le cose avanzano: se però non si condivide (come purtroppo siamo abituati), alcuni rimangono a bocca asciutta.
Abbiamo dunque scoperto dunque il comandamento “non rubare”, che ci invita, oltre che a non fare i ladri, anche a condividere, e anche trattare bene le cose prese in prestito, perché in un certo senso sono di tutti.
Parlando abbiamo anche…ripassato le frazioni (condividere 1 su 1 è più generoso che condividere 10 su 100, vedere anche vangelo che abbiamo letto)
…scoperto che mancano 9 mesi a natale (era solennità dell’annunciazione).
…e che la primavera è arrivata (c'era molta voglia di … muoversi).
Ha concluso la giornata il padre nostro, l’ave maria e un brano del vangelo (Lc 21,1-4).
Dopodiché atto di dolore e consegna nuovi esami di coscienza per la settimana - Nel sabato successivo abbiamo messo un attimo in pausa il percorso sui comandamenti per prepararci ad entrare nella settimana santa, avendo visto con gli altri gruppi acr il quarto episodio del Gesù di Nazareth di Zeffirelli (quella della Passione e Morte di Gesù).
Non abbiamo dato nuovo esame di coscienza, ma rinnoviamo l’invito a partecipare alle funzioni della settimana santa. - Nel primo Sabato dopo Pasqua abbiamo affrontato l’ottavo comandamento con il racconto di una fiaba che conoscevano (nella fattispecie, cappuccetto rosso) senza però lieto fine. Abbiamo ragionato su come mai non è meglio dell’originale: proprio perché non c’è un lieto fine e molte risposte rimangono aperte.
In modo simile, scorse due sabati abbiamo visto la storia di Gesù…incompleta del finale, cioè la risurrezione. Con la risurrezione la storia è molto più bella e tante domande hanno la loro risposta (es: che fine fa pietro? E la mamma di Gesù? Ecc.)
Ma abbiamo anche ragionato anche su un altro motivo per cui la storia di Gesù senza la risurrezione non è bella: perché è falso che è soltanto morto, mentre è vero che è anche risorto.
Abbiamo dunque ragionato su come la bugia rende impossibile le amicizie e in generale rende la vita invivibile, ed è importare dire la verità.
Anche l’amicizia con Gesù richiede di non dire le bugie, per cui è importante essere sinceri con lui (anche, ma non solo, nel sacramento della riconciliazione).
Abbiamo anche dietro domanda specifica, ragionato sul perché…i pesci d’aprile non sono peccato (non sono fatti per ingannare: e infatti alla fine si dice che è un pesce d’aprile. Sono una restrizione mentale).
Alla fine abbiamo letto il racconto della risurrezione secondo Matteo e la fine del vangelo di Matteo (capitolo 28, esclusi versetti da 11 a 15) e con una preghiera.
Abbiamo anche consegnato il foglio con le domande per l’esamino di coscienza. - Nell'ultimo incontro dedicato ai comandamenti (IX e X comandamento) abbiamo provato ad immaginare cosa ci piacerebbe diventare da grandi: qual è il nostro desiderio? E chiudendo gli occhi abbiamo immaginato ad avere raggiunto il nostro desiderio, e a ripensare a tutti i passaggi che ci avrebbero portato lì.
Una volta riaperti gli occhi, hanno provato a immaginare un impegno da fare questa settimana per mettersi in cammino nel raggiungere quel desiderio (chi non c’era o non è soddisfatto ecc. può rifare l’esercizio a casa). Pertanto non abbiamo dato la domanda, ma hanno il loro impegno.
Questo ci è servito per parlare di come anche Gesù abbia dei desideri per la nostra vita, e che possono essere quelli che abbiamo noi, ma anche un po’ diversi. Lui però non ci abbandona, e seguendo i nostri desideri sinceri ci correggerà e ci aiuterà dove necessario.
Per fare questo uno deve impegnarsi nel proprio desiderio, e non invidiare quelli degli altri, e nemmeno stare fermo (da cui gli ultimi comandamenti: non desiderare la donna/l’uomo/la roba d’altri).
A conclusione, abbiamo letto il vangelo dei discepoli di Emmaus: anche loro avevano un desiderio (“speravamo che [Gesù] fosse colui che avrebbe liberato Israele”), che però è stato deluso. Gesù però si è fatto loro compagno di strada e alla fine hanno capito “nello spezzare il pane” (per noi: nei sacramenti) il loro vero desiderio. (Per pura coincidenza, era anche il Vangelo della Domenica).
13 Maggio: un ospite speciale ha raccontato la sua esperienza con il sacramento della riconciliazione.
20 Maggio: ritiro e prima confessione, assieme alle altre classi di catechismo. A seguire festa di fine anno con tutta l’acr e le classi di catechismo (dalle 16:00).